Già il sottotitolo, nella sua completezza e lunghezza, lascia intuire la satira, l'ironia e l'umorismo che pervadono il testo. Il volume si può suddividere in due parti: la prima è dedicata alla politica e alla società moderna, vittima di luoghi comuni consolidati da fatti più o meno incontrovertibili e di personaggi loschi e senza scrupoli. Si prende spunto dalla contemporaneità, con invettive e fatti tratti dalla vita e dalle esperienze passate. Nella seconda parte ci si sofferma sui tre personaggi del romanzo: il maresciallo, Ninuccio ed Augusto, che proveranno a sottrarre, con ricatti e mezzucci, il manoscritto al dottore-autore.
Coinvolgente, semplice, istrionico, a portata di tutti e anche divertente. Un libro ben fatto, che piace e stuzzica alla lettura, cercando, nel contempo, di far riflettere e risvegliare il senso critico in ognuno di noi. È questo il grande merito dell'autore, nato a Vietri sul Mare, in provincia di Salerno, il 19 giugno del 1960. Vincenzo Campanile, diplomato al liceo Torquato Tasso di Salerno, si è laureato in Medicina e Chirurgia e si è poi specializzato in otorinolaringoiatria. Ma nel tempo libero è la scrittura la sua forma di arte e il suo hobby preferito, e con "Post scriptum" dimostra di avere tanto da dire.